Adolescente gay di qualche anno fa
Erano molto diverse le cose soltanto poco più di dieci anni fa.
Senza Internet né cellulari non si andava molto lontano; alle prese con le turbe ormonali della prima adolescenza, mi accontentavo di trovare qualche immagine femminile provocante tra le pubblicità dei giornali.
Oppure pensavo ai miei amici che parlavano di sconcerìe. Solo che siccome i loro racconti erano di matrice eterosessuale, questo indirettamente mi rendeva etero. Oppure no?
Il massimo dell’eccitazione era cercare sui dizionari termini come masturbazione. Pratica erotica che consiste nella manipolazione dei genitali per raggiungere o per procurare il piacere sessuale. Wow.
Per il resto mi arrangiavo con gli spot notturni delle emittenti libere, quando mi ricordavo di impostare il timer del VCR, oppure se per caso mi svegliavo nel cuore della notte.
E poi, nei pressi di casa mia, c’era un tipo che vendeva film pornografici contraffatti, ovviamente pieni di fighe. Qualche volta glieli chiedevo, però avevo vergogna di chiamarli con il loro nome, li definivo erotici e lui mi correggeva.
Ed io pensavo: grazie al cacchio!
Raramente ho telefonato alle hotline erotiche: ce n’erano di gay, per fortuna.
Ne ricordo una in cui erano romanzati in un buon italiano racconti di orge e ripetute eiaculazioni, interpolati da gemiti e sospiri.
Ma ovviamente costava un occhio della fronte, per cui pensai bene di registrare ciò che sentivo su di un’audiocassetta, in modo da riciclarlo un gran numero di volte.