Amore, sfumature, ragionamenti
Quando esci con un amico che è stato appena lasciato dal ragazzo, tra l’altro dopo svariati anni, non puoi fare a meno di porti mille domande una volta rincasato.
L’amore è irrazionale, come si sa. Perché mai uno che sia in pieno possesso delle proprie facoltà mentali dovrebbe scegliere di condizionare la sua felicità al comportamento di un’altra persona?
Perché è quello che avviene. Da single puoi essere felice semplicemente perché lo hai deciso, se sei in coppia puoi anche avere il miglior umore del mondo e stabilire ciò che ti pare, ché se poi il tuo lui ti tratta male tutta l’allegria se ne va a puttane per forza.
Ci si trova invischiati, insomma, voglio dire; e vabbè, non nego che per molti aspetti sia un bene e un dono del cielo. Però…
E poi mi chiedo anche quanti tipi d’amore vi siano, quante sfumature, quante differenze.
Se fossi geloso perché il mio ex sta con un altro potrei dire di esserlo perché lo amo ancora, e quasi nessuno metterebbe in discussione questo ragionamento.
Alla fine sono d’accordo anch’io, in genere càpita così, però – se devo rifletterci meglio – non è forse un atto di egoismo quella gelosia?
E ad esempio se, avendo compreso che il mio ex non fa per me, volessi che fosse felice con un altro, davvero dovrei giungere alla conclusione che non lo amo più? E se invece, avendo abdicato al desiderio che stia con me, il mio sentimento fosse al contrario divenuto più puro?
Magari secondo me la verità sta nell’affermare che esistono infinite sfumature nel sentire che può legarci ad una persona e ci vorrebbero altrettante parole per definirle.
Ogni tanto mia madre mi dice: siccome sei gay, rimarrai da solo.
Io non condivido affatto questo ragionamento, però purtroppo c’è una parte di me che, forse sbagliando, pensa che per noi sia un po’ più difficile trovare un happy ending.