Criteri d’azione
Non credo – l’ho detto tante volte – alle ricette universali, valevoli per tutti, quelle che se fai così è giusto e se fai cosà sbagli.
Penso che a ciascuno la vita abbia riservato situazioni diverse fin dalla nascita, e perciò ognuno ha da seguire il suo cammino, personale e unicizzante.
Ciò detto, non giudico affatto tutte le scelte equivalenti: ognuna è pur sempre indicativa di qualcosa (dietro c’è un percorso che porta l’individuo a compierla) ed ognuna produce le sue conseguenze, vuoi nel senso positivo che in quello negativo.
E del resto è ragionevole pensare che anche gli obiettivi e le mete della gente siano diversificati, non vogliamo mica tutti la stessa minestra.
Detto questo, ci si potrebbe chiedere se, secondo me, esistano azioni e comportamenti che dovremmo evitare.
Io penso di sì, e schematicamente, secondo la mia personalissima opinione, mi riferisco a quelli che:
- Causano danno a noi stessi (o rischi elevati che tali danni accadano)
- Causano danni ingiustificati ad altre persone (o rendono ragionevole l’eventualità che essi si verifichino)
- Ostacolano a lunga scadenza il perseguimento dei nostri desidèri e dei nostri sogni.
E forse quest’ultimo punto – una sorta di corollario più specifico del primo enunciato – è il più difficile da giudicare, per tutti.