Diventando me stesso

Ci sono tante cose che mi fanno sorridere se guardo alla mia infanzia ed adolescenza dal punto di vista sessuale.

Ho già parlato di Guglielmo. Poi dovrei citare un’altra esperienza ad undici anni, alla scuola media.

Eravamo in sala video, guardavamo la Sirenetta per supplire all’assenza di un professore, quando ad un certo punto un mio compagno di classe iniziò a darmi degli schiaffettini proprio lì.

Non contento, prese la mano di un altro amico che sedeva a fianco, G.F. (che poi ritrovai anche al liceo) e continuò assieme a lui nell’operazione per diversi minuti, ridendo di quella che era una primordiale erezione.

Ricordo un “guarda là” intervallato da risate infantili. Iniziare da una cosa a tre non è male a quell’età, ahahahaha.

Poi vi fu la prima sega, non particolarmente precoce, a tredici anni. E non ero quasi per niente consapevole di cosa facessi.

Mi svegliai, eccitatissimo, in preda ad un raptus ed iniziai a strusciarmi contro la coperta: immaginavo fosse una specie di prurito e volevo capire cosa succedeva se lo assecondavo. Finché mi scappò quella che pensavo fosse una lunga pipì.

Questo la dice lunga su quanto fossi conoscitore dei misteri della sessualità.

Poi, crescendo, presi a masturbarmi: cercavo, però, di essere un buon cattolico e quindi limitarmi allo stretto indispensabile: una volta al mese.

Avete idea di ciò che voglia dire? :D

Per la verità, mi sovviene anche di un prete che mi incoraggiò a farlo senza scrupoli di coscienza, “basta non esagerare”.

Infine, c’è il lungo limbo dell’adolescenza, quello in cui essenzialmente ero asessuato e aspettavo di trovare, un giorno, la ragazza che facesse per me.

Ma ve ne parlerò prossimamente.



Questo è un post di admin scritto in data 16 Luglio 2011 alle ore 11:07 e appartiene alla categoria Personale. Puoi seguire i commenti a quest'articolo attraverso un feed apposito. Sei invitato a lasciare un commento. Non è consentito il ping.

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