Do unto others…
In mancanza di sonno, cerco di esporre (sia pure con qualche difficoltà perché oggi scrivere non mi è facile) alcuni pensieri che ritengo importanti.
Il primo tra essi è che ho la coscienza estremamente pulita, e desidero sia così per sempre.
La biochimica, le esperienze subite, l’istinto di autoconservazione, taluni pensieri pensati, possono aver prodotto qualche ammaccatura in me.
Ma quella, magari, sparirà, e soprattutto di essa non ho colpa alcuna: anzi, se dovessi essere totalmente sincero, pur ritenendomi fallibile, giudico negativamente chi la giudica e perciò mi giudica.
Soprattutto perché aver ricevuto nella vita diverse ingiustizie mi ha raffermato tetragonamente nel proposito di sforzarmi a non far mai del male nessuno, ed agire sempre nel modo più morale possibile. Questa è sì un’aspirazione, ma soprattutto una legge scalpellata nella coscienza dal giorno in cui son nato, ed ho costantemente provato ad applicarla.
E forse sarebbe bastato che l’umanità si fosse attenuta a questo solo principio, e non ad altri più superficiali criteri, perché oggi noi esseri umani fossimo immensamente più avanti nel progresso e nel benessere.
Il concetto, rivoluzionario per alcune menti, è che fare gli interessi di tutti coincide in ultima analisi con il badare esattamente ai nostri.
Ciò è semplicissimo da dirsi, ma ributtato con fermezza dall’egoismo che ci divora, il quale in effetti forgia dinanzi a noi una prospettiva errata sul mondo.
Speriamo di essere ancora in tempo a correggerla.