Intro

Inizio questo blog un po’ alla ventura, forse semplicemente per esprimermi, per farmi conoscere e per conoscervi.
Il primo post, del resto, è sempre il più difficile.

Comunque, mi presenterò come un ragazzo gay, napoletano, single, a cavallo tra i venti e i trent’anni. Vabbè, più vicino ai trenta, d’accordo. Rompipalle.

Il titolo di questo spazio prende spunto da alcuni interrogativi che la mia mente, soprattutto quando è buio, partorisce: uno di essi è fino a che punto nella vita abbiamo bisogno degli altri.

O al singolare: di qualcuno che ci guidi, ci voglia bene, resti sempre al nostro fianco, e forse ci salvi dalla solitudine. E cosa poi vuol dire davvero “voler bene” in questo caso? Che ci guardi con gli occhi a cuoricino? Che divida con noi la nostra vita? Che faccia sesso con maestria? Che sia fedele e leale?  Io sono convinto che il requisito più importante sia che nutra un moto di affetto così profondo verso di noi, così grande, così incondizionato, da desiderare di esserci a fianco e da accettare i sacrifici, spesso molto grandi, che ciò comporta.

Però, perché mai qualcuno dovrebbe prendersi questo incomodo? Ed ecco che perfino tanti rapporti sono in realtà un semplice do ut des. Ma, dopotutto, forse la spiegazione è che amare è un po’ una follia, e forse non dipende nemmeno dalla nostra volontà.

Ecco, un post zuccheroso, mielato e diabetico. Vabbè, non importa: in questo blog voglio esprimermi senza freni, scrivere ciò che sento, senza pensare ad altro.

Però alla fine credo anche che quello romantico sia solo uno dei tanti modi per giungere alla serenità. E che quest’ultima possa derivare anche dallo stare bene con noi stessi, dall’assecondare i nostri valori e dal coltivare le nostre passioni.

 



Questo è un post di admin scritto in data 7 Maggio 2011 alle ore 15:06 e appartiene alla categoria Personale. Puoi seguire i commenti a quest'articolo attraverso un feed apposito. Sei invitato a lasciare un commento. Non è consentito il ping.

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