Masochismi adolescenziali
Han da essere molti quelli che, da adolescenti, si richiudevano in camera a sorbire canzoni deprimenti, quand’erano tristi.
Oggi, per caso, ho ritrovato il vinile con l’incisione del brano da me preferito per farmi male; (ovviamente, anche e soprattutto allora, mi distinguevo dalla massa: snobbavo MTV e mi rifugiavo nella musica napoletana.)
Così l’ho riascoltato, stavolta con un sorriso a trentasei denti, del quale forse nemmeno saprei ben spiegare l’origine: magari è solo che sono cresciuto.
Il testo è angoscioso, certamente: ma trovo sia poetico, ben formulato; almeno, sa ricreare dentro di me l’immagine di un ragazzino romantico, fatalista, estraniato dal mondo, pieno di ideali e povero di concretezza.
Di sicuro non è musica per tutti gli orecchi.
Però gli appassionati del genere – la voce è quella di Antonello Rondi – dovrebbero rivalutarla: invece perfino l’autore l’ha accantonata.
Sarò forse l’unico a ricordarla con tenerezza?
It all boils down to this. Back then, I sometimes felt lonely and desponded.
Now I may be more or less alone, but I sure am quite confident and upbeat about the whole point.