Pietro

Con Pietro sono stato fidanzato per quattro mesi.

Entrambi eravamo giovanissimi: lui, alla sua prima esperienza, portava con sé ancora qualche dubbio sulla sua identità.

Mi lasciò e poi se ne pentì per i sette anni successivi, conservando una indomita cotta per me.

Era dolcissimo: vent’anni e, quando mi spiegava i suoi progetti lavorativi del futuro, diceva che allora avremmo vissuto assieme.

Non che io ci credessi, però era bello sentirglielo dire, se non altro perché sono convinto fosse assolutamente sincero.

Mi dedicò molti scritti d’amore e, ovviamente, li conservo tutti con un sorriso che ancora mi nasce sulle labbra quando li rileggo.

Mi ricordo anche sessualmente di lui, per due motivi.

Il primo è che era eccitato dal venirmi addosso e chiedeva sempre il dove. Cosa che un po’ mi innervosiva, per la serie: io che diamine ne so? È un tuo desiderio e devo pensarci io in questo preciso momento? Evita le mucose e fai un po’ come ti pare, insomma.
(Tra l’altro non ho esperienze che mi permettano di operare un confronto, però mi sovviene ancora che ciò che ne ricavava fosse davvero bollente.)

Il secondo è che era immensamente avido di rimming; lo ricordo bene anche perché è stato, dopotutto, l’unico ragazzo con cui mi sono dedicato a questa pratica. Qualche anno dopo, mi inorgoglì sapere che, a suo dire, non aveva ancora trovato chi mi eguagliasse nel compiacerlo in quel modo.

Volle troncare la nostra storia tramite email. Poi, subito dopo, mi richiamò e scoppiò a piangere, a dirotto e lungamente.

Mi sforzai di fargli coraggio.



Questo è un post di admin scritto in data 13 Luglio 2011 alle ore 10:09 e appartiene alla categoria Esperienze. Puoi seguire i commenti a quest'articolo attraverso un feed apposito. Sei invitato a lasciare un commento. Non è consentito il ping.

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