Sunday evening spleen

È domenica sera e sono rientrato poco fa da una passeggiata tra i negozi del centro commerciale: adoro, quando mi va, fare un giretto con la macchina, anche se l’autostrada di domenica sera è spesso snervante.
Ad attendermi mia madre, la cena ed il pc. Ed un po’, allora, sopraggiunge un senso di inquietudine che a volte mi accompagna, ed in quel caso mi vengono in mente tutte le domande del mondo e devo fermarmi, ad un certo punto, perché molte  sono incerte, oppure sono brutte, o forse inevitabili, o anche non possono essere modificate con il solo aiuto della volontà, e quindi bisogna accettarle per come sono.
In queste circostanze, allora, inizio a pensare che forse se avessi qualcuno al mio fianco magari in due sarebbe più facile farsi coraggio. Ma poi c’è quella parte di me pessimista che pensa che forse soli si è sempre, in qualunque caso, e tutti, al contrario di quanto dica Jovanotti.

Perché gli altri, quando ci sono, sono quasi sempre di passaggio:  magari cambia solo quanto tempo impiegano a sparire; perché siamo tutti diversi e quindi tutti separati, tutti distanti, tutti egoisti. E le nostre anime si alterano man mano che il tempo passa, e se anche uno cerca di appigliarsi a qualcuna di esse, poi spesso si accorge di essersi solo illuso e che le circostanze ora non sono più quelle. Perché si soffre da soli, il dolore è sempre tuo proprio, per quanto tu possa essere confortato; ed alla fine si muore anche da soli.

Forse, essendo più superficiali e meno filosofici, si vivrebbe talvolta meglio. Ma io sono anche questo: ho una concezione talvolta così profonda e così idealizzata di molti sentimenti e sensazioni che è difficile ritrovarla nella realtà.

Però, poi, mi limito a prendere atto di come le cose stanno: a constatare che il futuro è pur sempre incerto e quindi ancora da scriversi; e che la speranza camperà più a lungo di noi. Quindi sorrido, mi guardo allo specchio e cerco di concentrarmi sui pensieri positivi che mi vengono in mente e su me stesso.



Questo è un post di admin scritto in data 8 Maggio 2011 alle ore 20:32 e appartiene alla categoria Personale. Puoi seguire i commenti a quest'articolo attraverso un feed apposito. Sei invitato a lasciare un commento. Non è consentito il ping.

2 commenti

  1. Dario ha detto:

    anche io a volte sono così, più pensieri negativi che positivi. Un po’ è dettato anche dal fatto che essere omosessuali in cerca di qualcosa che non sia sesso è difficile,difficilissimo a questo mondo. A volte però penso anche che nonostante tutto sono fortunato e la ricerca di quel qualcosa mi abbaglia e non mi fa vedere ciò che al momento ho e di cui dovrei essere orgoglioso

  2. admin ha detto:

    Sì, mi trovo con le tue parole. Dovremmo, quando siamo giù, cercare di guardare anche agli aspetti positivi che ci contraddistinguono. Grazie del commento.

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