Je t’écris

Continuo, ogni tanto, a riversare pensieri su questo blog. Oggi voglio scrivere qualcosa per me stesso, quindi non mi interesserà il fatto che vi sto annoiando a morte, parlandovi sempre di Grégory.

Je t’écris è stata la canzone che me ne ha fatto infatuare: infatti, quando la sentii per la prima volta, non ne afferrai con precisione ogni parola, però iniziai a sentirmi molto triste, sul punto di piangere.

Ne cercai allora il testo: inizialmente ne fui deluso.
Sembrava una mera elencazione, sia pure provvista di un buon lirismo, di luoghi, persone e stati d’animo: non comprendevo però quale filo logico li unisse.
Ma nondimeno seguitavo ad essere sballottato da emozioni sferzanti ed implacabili.

Poi, nella mente, si stagliò un’idea.
Ho capito. Almeno, ho creduto profondamente di aver capito, se non altro d’essermi imbattuto in un motivo personale per cui quelle parole mi colpivano.

Ma non mi sento pronto ad aggiungere altro.

Je ferai le tour du monde d’un jour très ordinaire.

 



Questo è un post di admin scritto in data 12 Maggio 2012 alle ore 11:51 e appartiene alla categoria Chiave di violino, Personale. Puoi seguire i commenti a quest'articolo attraverso un feed apposito. Sei invitato a lasciare un commento. Non è consentito il ping.

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