Elogio dei ventenni in carne
Ringrazio coloro che hanno espresso il loro apprezzamento per la mia foto pubblicata l’altro giorno.
C’è qualcosa di molto bello nei ventenni con parecchi chili in sovrappiù.
Forse è il fatto che ti guardano e già si scusano che sono grassi. Portano con sé un profondo disagio, un marchio ignobile, una condanna che pare loro inappellabile.
E non hanno ancora l’età né gli anticorpi per ignorare il giudizio e la cattiveria della gente, per cui finiscono davvero col credere di valere poco.
Hanno molto bisogno di affetto e restano volentieri a coccolarsi con te per ore intere, senza osare nemmeno toccarti nei posti più scabrosi: alla fine bastano loro tanti abbracci e qualche bacio.
Venerano il tuo corpo che gli altri dànno per scontato, ti fanno sentire desiderato e concupito, come se il tuo essere in forma ti rendesse davvero intimamente un uomo migliore.
Poi li guardi e li chiami morbidosi: svengono dalla contentezza e si dimenticano della loro panciera contenitiva.
E si muovono con circospezione, un po’ per la stazza (che non consente loro slanci decisi), un altro po’ per paura, come se davvero fosse in loro il potere di disintegrarti. Allora puoi sorridere ed aggiungere che tu sei forte e indistruttibile.
A quel punto ti osserveranno dritto dritto negli occhi e, dall’alto dei loro quattro lustri, ti chiameranno cucciolo.