Europride: alcune considerazioni ex post
Ho ascoltato, attraverso il tubo, il discorso di Lady Gaga.
Ammetto di non essermi particolarmente emozionato (le sensazioni che suscita in te una determinata persona non possono controllarsi) però confesso di averne apprezzato i toni complessivamente pacati, proprio come mi auguravo nello scorso post.
I detrattori del pride, come potete vedere dal Giornale.it di questa mattina, hanno dato ampio risalto, già dai titoli, ai cartelli contro il Papa e contro il Vaticano. Ieri, per un certo periodo, anche il Corriere.it (nonostante sia complessivamente una testata moderata) ha evidenziato quest’aspetto.
Ecco, appunto, mi sarebbe piaciuto – torno a ripeterlo – che non fosse stato concesso ai nostri oppositori di appigliarsi con tanta facilità a quest’aspetto della vicenda. Che, sicuramente, discende da una reazione ben comprensibile, eppure io penso dobbiamo essere maggiormente lungimiranti.
Sì, Lady Gaga non è il demonio ma rimane una figura controversa agli occhi di tanti cattolici più o meno conservatori che andrebbero, invece, conquistati, anche perché, tirando le somme, il messaggio di amore, di pace e di eguaglianza della comunità GLBT non è molto lontano da certi valori religiosi.
Però, alla fine, se debbo dirlo, anche se a me questa popstar non dice granché, sono contento della sua partecipazione perché, se non altro, è riuscita a trascinare in piazza tanta gente e ciò, lo dicevo già ieri, è sicuramente un bene.
Magari spero la prossima volta di poter esserci anch’io.