Far da sé
Insomma, non posso manco pubblicare su Facebook uno status in cui cito il vecchio proverbio “chi fa da sé, fa per tre” (sottolineando: meglio non esagerare, per tre proprio no!) che gli amici capiscono che mi riferisco alla masturbazione.
E in privato ricevo due messaggi sulla scorta di questo:
Be’, carissimi, perché chiudete la stalla dopo che sono scappati i buoi?
E soprattutto: sono davvero così prevedibile? Non potevo riferirmi all’aver finalmente imbroccato una maniera per realizzar da solo il punto croce?
Comunque, sì: spesso è meglio essere indipendenti; almeno non si ricevono mai fregature, come quella dell’altro giorno, ed in genere si portano a termine i propri intenti.
Poi la creatività non mi manca.
Ad esempio, vi confesserò che ultimamente ho fatto una nuova scoperta: adoro il getto caldo del phon che mi accarezza la pelle nuda; lo trovo piacevole, rilassante, eccitante.
Così, quando mi hanno disdetto l’appuntamento, ho capito che dovevo pensarci io.
Perciò, dato che la scrivania è di fronte al letto, ho appoggiato l’asciugacapelli su di un tiretto e l’ho indirizzato verso di me.
In direzione dei capezzoli. Quel tanto vicino per sentirne un calore pungente che, accarezzandoli, li inturgidiva.
E, ad onor del vero, devo confessare che, quando i giochi son fatti, è piacevole anche asciugarsi.