Il viaggio che immagino

È agosto: il caldo afoso non aiuta a scrivere, nemmeno di sera.

Però qualche pensiero sempre s’infiltra nella mente, sfiora le dita e si trasforma in sequenza di bit.

Le uniche vacanze che vorrei per me stesso non possono ancora accadere e, a questo punto, la mia casa vale quanto qualsiasi altra comune destinazione.

Nell’anima si portano dentro tutti i luoghi del mondo, si dice – ed io ci credo.

Tuttavia, se vi state chiedendo come e per dove vorrei partire, vi rispondo subito.

Mi piacerebbe davvero trascorrere almeno qualche anno in un sito remoto e abbandonato. Non sarebbe una vacanza, ma piuttosto un esperimento di vita, che protrarrei indefinitamente nel caso in cui ne fossi soddisfatto.

La verità è che la civiltà e il capitalismo cominciano a starmi molto stretti: avverto, invece, il forte desiderio di appartenere ad un posto in cui mi sarebbe impossibile accedere a qualunque comodità della vita moderna.

Volete che spinga il mio sogno all’estremo? Immagino una tribù cosiddetta primitiva in cui, per esempio, porterei la scrittura, una specie di novello Sequoyah. Anche senza che si sapesse mai di me, ché non sarebbe la fama il mio desiderio, ma il benessere.

Certo, forse sono in molti ad indugiare in fantasticherie simili, finché si limitano ad essere almanacchi della mente.
Sogni bislacchi che spesso svaniscono al contatto arido con la realtà.

Nel mio caso, però, avverto qualcosa di diverso.

Attualmente, sono legato alla mia città nativa dalla necessità di essere d’aiuto a mia madre.

Ma in futuro, onestamente, mi vedo privo di qualunque vincolo.

Nel cuore, questo è vero, porto anche altri affetti importanti; ma la vita funziona in un certo modo, si sa: ciascuno costruisce il proprio microcosmo e non è che io potrei entrarci più di tanto.

E allora, quale motivo avrei di trattenermi qui?

Adoro l’informatica, ad esempio. Ma essenzialmente perché la vedo come un mezzo comunicativo importante in una società davvero distratta. In un altro tipo di contesto non sarebbe affatto necessaria.

E anche: non mi interessano i soldi, il prestigio, la carriera; non corro dietro al lusso; non ho pretese particolari.

Forse soltanto un compagno di vita potrebbe vincolarmi in qualche modo. Però non sono affatto sicuro di riuscire più a figurarmelo.

Frattanto, il tempo continuerà a scorrere.



Questo è un post di admin scritto in data 8 Agosto 2011 alle ore 23:57 e appartiene alla categoria Personale. Puoi seguire i commenti a quest'articolo attraverso un feed apposito. Sei invitato a lasciare un commento. Non è consentito il ping.

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