Imbiancando / Vic
Giornate molto intense, visto che stiamo imbiancando una buona parte dell’appartamento.
C’è un disordine maestoso in ogni stanza e una parte di me adora la confusione e la novità.
Senza considerare tutte le centinaia di musicassette di mio padre che sono in giro – così meravigliose da guardare – e tanti adorabili floppy disk del vecchio tipo, quelli appunto da cinque pollici e un quarto.
Più che altro la palestra si è rivelata immensamente utile: mi son sentito abbastanza erculeo a spostare, con uno sforzo non troppo grande, i nostri immensi mobiloni di cui alcuni giocoforza ancora stracolmi.
E uno di essi – grande, lungo, zeppo di abiti – dato che proprio non riuscivo a smuoverlo, l’ho spostato, facendo forza con i palmi appoggiati alla parete, a colpi di gluteo. Tutta tonificazione in quelle zone :P
I muratori sono molto simpatici: giocano a fare gli sketch tra loro, come fossero Totò e Peppino.
Ogni tanto uno urla all’altro: Johnny how are you?, e quello, di tutta risposta, s’inventa qualcosa in una sorta di arabo con lievi influenze ottomane, se ho capito bene.
Oppure enuncia, a gran voce e con qualche errore, il verbo latino sum, es, fui, esse.
In ogni caso: approvàti.
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Continuano ad arrivarmi tanti messaggi e telefonate da Ventenne In Carne, che d’ora innanzi chiamerò Vic.
Mi ha detto: non voglio che ricambi, ma mi va di sentirti; scusami se ti do fastidio, ti prego, mi dài il permesso di chiamarti qualche volta?
Non è che potevo rispondere di no, e poi – nonostante l’età giovane ed ingenua – penso sia un tipetto interessante e affettuoso: credo lo rivedrò.