Outdoor wedding
Un mio conoscente virtuale, di nazionalità americana, ha pubblicato su Facebook le riprese del suo outdoor wedding (ossia: matrimonio all’aperto).
Accade spesso negli States che si preferisca questo tipo di celebrazione.
A volte è una scelta degli sposi, oppure i due appartengono a sette diverse (presbiteriani e mormoni, ad esempio) e il ministrante non vuole adoperare i locali della sua chiesa con persone di un credo differente.
Ad ogni modo era la prima volta che assistevo, sia pure attraverso Internet, a tutta la cerimonia: sarà patetico ammetterlo, ma devo dire che mi ha quasi commosso e m’è piaciuta moltissimo l’impostazione.
Gli invitati erano in un parco pubblico, seduti all’ombra: si scorgeva di lontano gente che correva e s’affaccendava.
Dopo la lettura di un breve passo sulla bellezza dell’amore, per qualche minuto l’officiante ha preso bonariamente in giro gli sposi; a seguire, la domanda fatidica.
Durata complessiva: meno di quindici minuti.
Ecco: un giorno, se per caso troverò qualcuno con cui impegnarmi davvero a lungo termine (ma sto iniziando a pensare che potrebbe anche non accadere) decisamente vorrei che, ad un certo punto, vi fosse una cerimonia, anche di matrice laica, che però somigliasse a questa.
Infatti trovo sia importante pronunciare pubblicamente il proprio impegno d’amore.
Tuttavia, da buon pedante e creativo quale sono, modificherei la promessa canonica: meno letteratura e più realismo.
Questa, comunque, è un’altra storia.